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Nuove scoperte archeologiche a Mascali: i georadar guidano gli scavi

Alcuni rilievi geofisici effettuati ai piedi dell’Etna da un team multidisciplinare hanno consentito l’individuazione di un nuovo sito adiacente al complesso monumentale della chiesa della Nunziatella. Nell'edificio erano stati già stati rinvenuti un dipinto del Cristo Pantocratore del 12esimo secolo, i resti di una piccola basilica paleocristiana con un ricco pavimento a mosaici policromi e alcune sepolture. Fornita anche la datazione al Carbonio 14 di frammenti ossei

di Redazione

16 Gennaio 2024

Un team di esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia dell’Osservatorio Etneo e di Roma2, utilizzando alla chiesa della Nunziatella di Mascali l’alta tecnologia delle prospezioni georadar, ha ottenuto immagini ad alta risoluzione delle strutture sepolte, propedeutiche alla realizzazione di nuovi scavi archeologici. Sul basso versante nord-orientale dell’Etna, vicino al complesso monumentale della Nunziatella, sono state avviate delle indagini archeologiche frutto di una convenzione stipulata tra la Soprintendenza per i Beni Culturali di Catania, il Comune di Mascali e la sede del comprensorio ionico-etneo dell’Archeoclub d’Italia.

Rilievi geofisici nell’area della chiesa della Nunziatella (foto Ingv)

L’Ingv, che collabora ai lavori con un team multidisciplinare, ha fornito anche la datazione al Carbonio 14 di frammenti ossei di due sepolture rinvenute nell’area adiacente alla chiesa della Nunziatella. In particolare, – fanno sapere dall’Ingv – le indagini georadar hanno evidenziato una serie di riflessioni e di anomalie nel segnale elettromagnetico in un’area adiacente al muro meridionale della chiesa.

Questi risultati hanno spinto la Soprintendenza ad avviare, a partire da ottobre 2023, un nuovo scavo archeologico in quest’area che in passato aveva già riservato altre scoperte, come il dipinto del Cristo Pantocratore del 12esimo secolo, che adorna il catino absidale della chiesa medievale, una piccola basilica paleocristiana a tre navate con un ricco pavimento a mosaici policromi e alcune sepolture che la datazione al Carbonio 14 farebbe risalire alla prima metà del 14esimo secolo.

I nuovi lavori di scavo, ancora in corso, hanno portato alla luce i resti di un muro che corre parallelo alla parete meridionale della chiesa per oltre nove metri e che presenta sulla facciata interna uno spesso strato di intonaco e, alla base, un piano pavimentale in cocciopesto. Resta da definire il collegamento della struttura con l’edificio medievale e, soprattutto, con la vicina basilica paleocristiana. Lo scavo ha infatti restituito numerosi frammenti di materiali fittili, tegole e vasellame, databili tra il Sesto e il Nono secolo, che testimoniano la frequentazione ininterrotta di quest’area del complesso monumentale della Nunziatella, ricca di acqua sorgiva e, quindi, adatta all’insediamento umano fin da epoca remota.

Mosaici della basilica paleocristiana (foto Gabrimgr, licenza CC BY-SA 4.0)

“L’Ingv possiede strumentazioni di alta tecnologia che servono per le ricerche geologiche del nostro pianeta. Con alcune di esse è possibile ispezionare cavità profonde senza impattare sul territorio o sulle strutture e, quindi, possono avere ampi utilizzi anche in settori scientifici diversi dalle geoscienze. Mettere a disposizione delle autorità e della cittadinanza i nostri mezzi e le nostre conoscenze è, per l’Ingv, motivo di grande orgoglio”, dichiara il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv, Stefano Branca. “L’Osservatorio Etneo offrirà sempre la propria collaborazione a questa importante attività di indagine archeologica fornendo le informazioni di carattere geologico e stratigrafico dell’area, con l’auspicio di contribuire proficuamente alla ricostruzione del passato di un complesso monumentale di grande rilevanza storico-artistica”.