Tornerà a splendere la Cappella di Santa Venera ad Acireale

Finanziato il restauro degli stucchi all’interno della Cattedrale, dove è conservata l’urna della Patrona. I lavori dureranno cinque mesi

29 Novembre 2021

Finanziato il restauro degli stucchi all’interno della Cattedrale, dove è conservata l’urna della patrona. I lavori dureranno cinque mesi

di RedazioneÈ un trionfo di stucchi e affreschi che custodisce l’urna e il reliquiario della patrona di Acireale. La Cappella di Santa Venera, all’interno della Cattedrale della città etnea, tornerà in pochi mesi al suo antico splendore. I lavori di restauro sono stati consegnati oggi dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, alla ditta che si è aggiudicata l’appalto. L’intervento – fanno sapere dalla Regione – sarà realizzato dalla ditta Calvagna Restauri di San Gregorio di Catania e prevede la pulitura, la rimozione delle ridipinture, il consolidamento delle lesioni, l’integrazione delle lacune e la reintegrazione cromatica delle stuccature e delle dorature.

 width=

La Cappella di Santa Venera

I lavori dureranno cinque mesi, la conclusione è prevista per la metà di aprile. Saranno seguiti dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Catania, attraverso il responsabile unico del procedimento Giuseppe Marano, la direttrice dei lavori e storica dell’arte Roberta Carchiolo, l’assistente alla direzione Carmela Maria Di Blasi e i tecnici Carlo Catalano e Sebastiano Costanzo. Alla cerimonia di oggi erano presenti anche il sindaco Stefano Alì, il vescovo di Acireale Antonino Raspanti, la soprintendente per i Beni culturali, Donatella Aprile e la presidente della Real Cappella Santa Venera, Simona Postiglione. La Cappella dedicata a Santa Venera, che si trova nel braccio destro del transetto della Cattedrale, venne realizzata tra il 1683 e il 1721. I suoi affreschi e gli stucchi la rendono uno degli esempi più interessanti di quello straordinario linguaggio artistico che si formò nella Sicilia orientale negli anni a ridosso del sisma del 1693, linguaggio che sarà la cifra stilistica del Barocco nella Val di Noto. 
 width=

Al via i lavori di restauro nella Cappella

La vivace decorazione si deve ad artisti come lo scultore romano Girolamo Baragioli, autore degli stucchi delle pareti laterali, e a siciliani come Giuseppe D’Amico che nel 1729 modellò le statue di Santa Tecla e di Santa Rosalia, parte dell’altare monumentale che custodisce il busto reliquiario di Santa Venera, opera dell’argentiere messinese Mario D’Angelo. Del pittore messinese Antonio Filocamo sono, invece, gli affreschi delle pareti che raffigurano la Predicazione e il Martirio di Santa Venera e la Gloria di Santa Venera tra angeli musicanti che decora la volta.
 width=

Il presidente Musumeci alla consegna dei lavori di restauro

“È uno dei tanti interventi – ha sottolineato Musumeci – per il recupero di beni culturali in generale e del patrimonio ecclesiastico in particolare. Acireale può vantare una condizione privilegiata non solo per la bellezza straordinaria delle sue chiese e del tesoro che esse conservano. Ma anche perché qui si può seguire il segmento del turismo culturale e quello del turismo balneare, con un’ottima cucina ancora legata alla migliore tradizione. Io credo che Acireale e tutto l’Acese possano giocare tutte le chances possibili perché, superata la pandemia, si possa guardare al futuro con rinnovato ottimismo”.
 width=

Cattedrale di Acireale

Secondo l’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà, “le opere di recupero, oltre a mantenere il nostro patrimonio culturale, rappresentano un momento di grande attenzione verso la comunità acese che nella preziosa Cappella si riconosce devozionalmente”. La soprintendente ai Beni culturali di Catania, Donatella Aprile, ha osservato, infine, come “in un contesto così ricco in cui oggi risplendono le pitture della volta appena restaurate, disturbava lo stato di conservazione degli stucchi, anneriti e appesantiti dalle vernici sovrapposte nel tempo. L’intervento restituirà oltre che sicurezza, anche la propria bellezza e integrità all’intero manufatto”.