Bagheria fa il bis con Le Vie dei Tesori: chiese, musei di charme e yoga al tramonto
Dieci luoghi e tante riconferme da vivere nei weekend dall'11 al 26 settembre: visite guidate ma anche escursioni in barca lungo la costa e immersioni con i sub
di Redazione
8 Settembre 2021
L’anno scorso è stata la vera sorpresa del festival: Bagheria vive da sempre all’ombra del capoluogo, ma nasconde benissimo le sue ricchezze – chiese inattese, i palazzi della villeggiatura nobiliare, i musei piccini e le case d’artista – tanto che durante Le Vie dei Tesori il pubblico si è mostrato piacevolmente stupefatto. Numeri bellissimi per un debutto da 6020 spettatori, che la cittadina è andata a cercarsi ad uno ad uno. Oggi è decisa a bissare il successo: apre dieci luoghi con belle novità, riconferme attese e una sorpresa, il bellissimo Arco Azzurro – il ponte degli innamorati tanto caro dai Baci Perugina – dove, oltre alle visite, si potrà partecipare a sedute di Yoga al tramonto: per recuperare equilibrio e benessere, dopo mesi per tutti difficili, salutando il sole che si tuffa nell’acqua. E ritornano anche due esperienze costruite sul mare, gite in barca a vela da Santa Flavia al castello di Solanto, e immersioni con la guida di un sub (qui il programma completo).
“Bagheria lo scorso anno è stata la terza città più visitata del festival, oltre seimila partecipanti con una splendida ricaduta sul territorio. Un volano per fare di più e meglio” dice il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli. “Con il festival, tesori veramente nascosti vengono aperti e narrati. Quest’anno abbiamo introdotto l’Arco azzurro, appena recuperato dopo che per anni è stato proprietà di un mafioso, e che ospiterà sessioni di yoga al tramonto; e la chiesa delle Anime Sante, tra le più belle del territorio. In questo momento è difficile fare cultura, ma noi imperterriti ci crediamo ancora” dice l’assessore alle Attività culturali Daniele Vella mentre per l’assessore al Turismo, Brigida Alaimo “è un’opportunità da cogliere anche perché Bagheria ha finora vissuto in ombra rispetto a Palermo. E sarà bellissimo visitare il museo en plein air di 21 donne di Aspra che raccontano le tradizioni della borgata marinara”.Le Vie dei Tesori ritorna quindi a Bagheria da sabato prossimo, per tre weekend, dall’11 al 26 settembre. Con il supporto del Comune sono stati scelti con cura dieci luoghi per rileggere la città alla luce delle sue ricchezze culturali. E coupon acquistati saranno validi anche per visitare anche Carini, Monreale e Termini Imerese, poi Palermo e Cefalù (a ottobre).Tre weekend, sempre sabato e domenica, dall’11 al 26 settembre, per un nuovo festival di “resistenza”, il secondo post covid: l’anno scorso, in piena pandemia, quando ogni rassegna rimandava o rinunciava ai suoi programmi, Le Vie dei Tesori ha deciso di provarci, riscrivendo ogni visita e ogni percorso nel segno della sicurezza, privilegiando luoghi all’aperto, sostituendo le visite guidate con audioguide d’autore ascoltabili dal proprio smartphone. “Le Vie dei Tesori è tre cose: è la narrazione, la storia di un luogo e la messa a sistema di quello che c’è attorno – interviene Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori –; ma è anche il racconto della comunità che si mette in gioco e si riappropria dei suoi spazi”.E quest’anno Le Vie dei Tesori sono di nuovo pronte alla sfida: con i Borghi dei tesori che hanno fatto da apripista – 57 piccoli centri che hanno deciso di creare una rete sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori sposandone il format – ecco le prime 12 città del 2021 pronte a scendere in campo: le prime a settembre: oltre a Bagheria, Monreale, Noto, Trapani, Mazara e Marsala, scendono in campo le due “veterane” Caltanissetta e Messina, e si uniscono le debuttanti Caltagirone, Enna, Carini e Termini Imerese; dal 2 al 17 ottobre toccherà a Sciacca, Cefalù, Erice, Ragusa e Scicli e fino al 31, a Palermo e Catania.Ma Le Vie dei Tesori è soprattutto una manifestazione che costruisce reti: con Unicredit come main sponsor, – Atanasio Domino, area manager Retail Palermo provincia ha sottolineato come “Unicredit è proprio la banca del territorio e tende a valorizzare, con interventi come questo, la crescita del territorio stesso” – il festival ha saputo creare sinergie e dialogo, e attivato un progetto che si compie grazie alla collaborazione di oltre duecento partner: Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. Senza contare le aziende enogastronomiche che partecipano al progetto satellite, Terre dei Tesori, e apriranno cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, aziende di coltivazioni di frutti tropicali, in collaborazione con il dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione delle centinaia di giovani che ogni anno si uniscono alla squadra di organizzatori, narratori, esperti del territorio, giornalisti.LE VIE DEI TESORI A BAGHERIAUn nuovo viaggio alla scoperta della città, arricchito dalle numerose esperienze, da prenotare subito visto che i posti sono veramente pochi (qui per i coupon dei luoghi). Scoprire Bagheria vuol dire cercare le tracce degli Alliata, dei Valguarnera, dei Branciforti, dei Gravina, dei principi di Cattolica, e mischiarle ai saluti vittoriosi dei primissimi circoli comunisti che sfidavano la DC. La visita non può che partire dalle residenze nobiliari dove il tempo si è fermato. E dunque, Palazzo Butera, buen retiro del principe di Pietraperzia deluso dalla politica; e Villa Ramacca, edificata dal principe Bernardo Gravina, a cui si accede percorrendo un lungo viale di piante esotiche. Ritorna l’ultimo pittore di “masciddara”: Michele Ducato ha come “amici” Angelica e il paggio Medoro oppure Astolfo che cerca sulla luna il senno di Orlando, oltre a santi e cavalieri, saracini e crociati, nati dalla sua mano artigiana.Di musei ci sarà solo l’imbarazzo della scelta: ovviamente si parte dalla collezione di Villa Cattolica, immersione nell’universo di Guttuso – ma il festival porterà anche nella chiesetta di Aspra dove, da giovane pittore “comunista”, consegnò alla Storia i visi dei pescatori, e per questo vide i suoi affreschi “cancellati” per decenni – ma si raggiungono anche due musei-gioiello nati dall’inventiva di privati appassionati: al Museo dell’Acciuga si racconta il mondo “povero” della pesca e della salagione; al Museo del Giocattolo ci si perderà tra bambole in pannolenci, pupattole in biscuit, carrozzine in alpacca. Si chiude con il santuario di Maria Santissima Immacolata Regina delle Anime Sante, la “Gioia di Bagarìa” nata come cappella della congregazione dei Miseremini, sotto la protezione dei duchi Branciforte Gravina. Da due anni possiede addirittura uno stemma araldico. E infine l’Oasi Blu, inattesa casa d’artista, già molto amata lo scorso anno, una wunderkammer sorprendente tra cappelle votive, altari ai viaggiatori illustri, memorabilia raccolte da un ex ferroviere prestato all’arte.ESPERIENZE