Riapre dopo quattro anni il museo archeologico di Kamarina
Il progetto complessivo prevede anche la riqualificazione dell’area, la creazione di nuovi percorsi, con illuminazione e sistemazione a verde, cartellonistica e videosorveglianza
di Redazione
1 Agosto 2022
Una riapertura attesa da quattro anni, che rivitalizza uno dei siti archeologici più importanti della Sicilia. Tutto pronto per la cerimonia di inaugurazione del museo regionale di Kamarina. Parte importante del Parco archeologico regionale di Kamarina e Cava d’Ispica, il museo riapre lunedì 1 agosto alle 19, alla presenza dell’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà. Sarà nuovamente fruibile grazie a un’importante opera di riqualificazione e allestimento all’interno di un progetto di complessiva revisione, finanziato – fanno sapere dalla Regione – con risorse del Pon Cultura 2014-2020. I lavori, realizzati dalla Ati Consorzio Artigiani Romagnolo, per un importo di oltre un milione e 800mila euro, sono stati appaltati dalla Soprintendenza dei Beni culturali di Ragusa e la direzione dei lavori affidata all’architetto Domenico Buzzone, direttore del parco archeologico.
Il progetto complessivo prevede la riqualificazione dell’area archeologica di Kamarina, con la creazione di nuovi percorsi che vanno dal museo fino all’area dell’agorà, la copertura della stoa nord ed ovest, l’illuminazione dei percorsi, il sistema di videosorveglianza, la sistemazione a verde dell’aria adiacente al museo, l’apposizione di nuova cartellonistica esterna e la realizzazione del nuovo museo che è stato allestito con la sistemazione anche degli spazi esterni. “La riapertura del museo, che era stato chiuso nell’ottobre del 2018, è parte di un’azione complessiva di riqualificazione dell’intero parco archeologico – sottolinea l’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà – che trova nello spazio museale un elemento di grande pregio e valore per le opere contenute che raccontano la storia del territorio. Riaprire il museo è una priorità che abbiamo fortemente voluto e rappresenta bene la nostra politica tesa a rafforzare l’offerta turistico-culturale del sud est e del Ragusano in particolare”. Il sito archeologico di Kamarina costituisce un prezioso patrimonio di archeologia terrestre e sottomarina. Kamarina, il cui nome secondo Strabone significa “Abitata dopo molta fatica”, fu un’importante colonia di Siracusa, costruita alla foce del fiume Ippari in Provincia di Ragusa. Di essa oggi non rimangono che rovine e importanti reperti archeologici, principalmente sul colle Cammarana nel territorio del Comune di Ragusa. Situata su una collina, l’acropoli mostra, oggi, i resti del Tempio di Athena; all’estremità sud-occidentale della collina, fra il tempio di Atena Poliade ed il porto, si estende l’agorà, i cui scavi non sono stati ancora portati a termine. I resti meglio conservati della cinta muraria sono, invece, collocati al di sotto della collina di Eracle.Nella prima foto in alto, il nuovo allestimento del museo (foto Alberto Samonà, da Facebook)