◉ IL FESTIVAL
Bagheria, Termini e Corleone pronte al secondo weekend con Le Vie dei Tesori
Dalla “villa dei mostri” al Grand Hotel delle Terme, dall’ex Ospedale dei Bianchi alle cascate delle Due rocche. Le tre città del Palermitano pronte a un nuovo fine settimana di visite, esperienze e passeggiate in questa prima tranche del festival
di Redazione
21 Settembre 2023
Apre le porte la “villa dei mostri” a Bagheria, il Grand Hotel delle Terme e le terme romane a Termini Imerese e l’ex Ospedale dei Bianchi di Corleone. con l’affascinante canyon delle cascate delle Due rocche. Sono solo alcuni dei luoghi visitabili nelle tre città della provincia di Palermo che partecipano al festival Le Vie dei Tesori, giunto al secondo weekend, sabato 23 e domenica 24 settembre. Un programma fittissimo organizzato dalla Fondazione Vie dei Tesori con il supporto di Unicredit come main sponsor, con la collaborazione di Poste Italiane e di tutte le amministrazioni sul territorio: oltre alle tre città del Palermitano, partecipano a questa prima tranche settembrina: Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, Alcamo, Caltanissetta, Enna e Messina.
BAGHERIA
La settecentesca Villa Palagonia, la “villa dei mostri” è stato il luogo più visitato in assoluto nel primo weekend del festival, con i visitatori in fila sin dalle prime ore del mattino per scoprire le sculture volute dall’eccentrico don Francesco Ferdinando Gravina e Alliata, e accedere nel famoso salone dove le statue a metà altezza invitano all’ingresso. Ma è tutto il programma di Bagheria (visitata già da oltre 1600 persone) ad essere molto articolato (qui per scoprire il programma completo): chi ama le esperienze naturalistiche non può perdere l’Arco azzurro, e neanche le escursioni in barca a vela nel golfo di santa Flavia, le immersioni con la guida di un sub esperto, o la novità Trek&Snork ovvero si camminerà tra agrumi e ulivi per poi raggiungere il punto dell’immersione. Ma la vera novità sarà domenica: bussola in mano e zaino in spalla, si raggiungerà la vetta di Monte Catalfano, imparando a leggere una mappa topografica aiutandosi con il gps.
Tra i luoghi, da questo weekend torna Castello San Marco, una ibrida ed eccentrica dimora estiva dei principi di Mirto e dei conti di San Marco, a metà tra castello fortificato e residenza di campagna. Poi Palazzo Butera, gestito dal Comune, sogno pazzo (un finto castelletto di tufo di ispirazione medievale) di un nobile affranto e deluso; la dimora storica settecentesca Cirrincione-Mineo dove tre stanze – il salone delle feste, la sala da pranzo e la camera da letto padronale – sembrano uscite dal Gattopardo, e dove è allestita la collettiva “Gli artisti del 25 giugno”.
A Villa Cattolica espone la pittrice bagherese Caterina Guttuso, mentre l’artista artigiana Pina Castronovo, sta portando avanti un lavoro su legno che si ispira ai semi delle carte da gioco. Apre il giardino settecentesco di Villa San Cataldo, si scoprono il piccolo e delizioso Museo del Giocattolo e il Museo dell’Acciuga ad Aspra, dove la borgata viene raccontata da un gruppo di donne come museo en plein air. Da non perdere la bottega dell’ultimo pittore di “masciddara” Michele Ducato, l’Oasi Blu, wunderkammer sorprendente tra cappelle votive, altari ai viaggiatori illustri, memorabilia; e infine la bottaia storica della Duca di Salaparuta, a Casteldaccia.
TERMINI IMERESE
Si superano i mille visitatori nel primo weekend del festival a Termini Imerese, punteggiata dagli Urban sketchers che dipingono monumenti e bellezze, modello viaggiatori settecenteschi (qui il programma di Termini). Sabato e domenica ci si potrà intrufolare nei depositi del museo civico dove sono conservati reperti archeologici e uno degli unici quattro esemplari impagliati di lupo siciliano. Oppure all’ottocentesca Biblioteca Liciniana dove emerge dai 102 mila volumi e manoscritti, il titolo di Civitas Splendidissima, concesso alla città da re Ferdinando nel 1496. Ma non perdete la vista sul chiostro e sull’anfiteatro romano (il terzo per grandezza in Sicilia).
Apre la chiesa cinquecentesca degli “Scappuccini” o di San Girolamo che è un vero museo d’arte della comunità cappuccina: macchine lignee seicentesche e settecentesche, un ciborio in legno, reliquiari, paliotti, tele e sculture. Nella sacrestia un raro “forno mistico”, particolare costruzione posta dietro l’altare maggiore, che accoglieva religiosi dediti alla contemplazione. L’anno scorso furono i protagonisti, quest’anno contano già molte visite: le terme romane citate da Diodoro Siculo, amate da tutti gli invasori, dai romani ai normanni, e l’ottocentesco Grand Hotel delle Terme utilizzato come quartier generale della Targa Florio. Ci sono poi le chiese, ognuna con i suoi tesori – gli affreschi di Santa Caterina d’Alessandria, il crocifisso miracoloso di Maria Santissima Annunziata; le due chiese sovrapposte di Sant’Orsola; oltre alla Cammara Picta nel palazzo del Comune.
La passeggiata prevista domenica conduce alla scoperta della Termini romana e sarà anche possibile scoprire la città dal mare. Tanti gli spettacoli: sabato a Villa Palmeri ecco Lux, spettacolo di danza e giocoleria, con gli artisti illuminati solo dalla luce dei loro attrezzi a led; e domenica, Il Museo dell’Altrove, passeggiata crepuscolare nell’ arte. Sempre domenica, al museo civico, Dialoghi – Universo femminile in scena, serie di monologhi e dialoghi interpretati da attrici sulle musiche degli anni ’60.
CORLEONE
Corleone (qui il programma del festival) ha debuttato nelle Vie dei Tesori con una presenza massiccia di visitatori che sono entrati in Chiesa Madre per la grande mostra “Di seta e di legno”. Tessuti e simulacri delle chiese di Corleone nella Chiesa Madre e nel Tesoro di San Martino. Ma che hanno anche scoperto il borgo che ha aperto alcuni dei suoi luoghi più belli e nascosti. A partire dall’ex Ospedale dei Bianchi, costruito a metà ‘500 grazie ai fondi privati dei nobili del paese, che si riunirono nella Compagnia dei Bianchi dello Spirito Santo, una delle confraternite più antiche di Corleone. È in condizioni precarie, affascinante fantasma in cui par di sentire il dolore dei malati nel corso dei secoli. Poi la Chiesa del Carmine, tutta bianca e oro: e si avrà subito una vertigine visiva appena si entra nell’adiacente oratorio di Maria Santissima del Carmelo dalla volta dipinta con colori accesi.
Poi si passa alla trecentesca chiesa di Sant’Agostino, con il vicino oratorio interamente affrescato, la chiesa di Santa Rosalia, con il campanile con la tipica grata a “petto d’oca” e una volta a botte interamente decorata a motivi floreali; e la cinquecentesca chiesa e l’oratorio dei Domenicani con la cripta sotterranea. Raggiungere la cascata delle Due Rocche sarà un’immersione in un freschissimo Eden naturale, ma sarà ancora più bello osservarlo dall’alto del Monastero del Santissimo Salvatore, dove sarà anche possibile (con un’esperienza a parte) salire fin sulla cupola.
Un’esperienza del tutto diversa la offre il Cidma, Centro internazionale di documentazione sulla mafia e sul movimento antimafia, che conserva i documenti del Maxiprocesso. Tra le esperienze, sabato anche un’approfondita tasting & cooking class guidata all’azienda Vescera dove spiegheranno la nuova produzione di pasta bio. Domenica partirà da Palermo il bus Autoservice per visitare Corleone in giornata.
Per informazioni e coupon visitare il sito www.leviedeitesori.com.